“Tradito” mentre erano scopamici?
I problemi di coppia, affrontati nell'interesse dell'uomo – Caso studio n.3
“Ho 29 anni, quasi 30, e sto passando sempre più tempo assieme alla mia fidanzata. Stiamo assieme da 6 mesi e abbiamo una fortissima chimica.
Passandoci tempo assieme però sono venuto a sapere una cosa che mi ha dato un sacco di fastidio, e lei non sa che sono venuto a saperla.
Sostanzialmente, quando eravamo ancora scopamici al primo mese, lei andava a letto anche con un altro. Una volta mi ha pure paccato per vedere lui. Poi ha smesso di uscirci quando abbiamo cominciato a stare assieme di più e ufficializzato la cosa.
Mi fa incazzare sapere che andava a letto con un altro mentre veniva a letto con me e anche se tecnicamente non eravamo esclusivi mi chiedo se dovrei mollarla. E nel caso, se dirle che so quel che ha fatto. Sono combattuto perché per tutto il tempo si è comportata e si comporta bene con me.”
Se avete letto il mio articolo sui contratti nascosti avrete già inquadrato il problema più palese che emerge dal racconto di questo ragazzo.
Riassumendo quanto ho scritto allora: abbiamo in testa un cosiddetto contratto nascosto quando ci aspettiamo qualcosa da una persona in virtù di ciò che facciamo per lei o della natura del rapporto dal nostro punto di vista. Il tutto senza che questa sia mai stata informata della nostra aspettativa, né abbia mai acconsentito ai nostri termini.
Alla base di ciò che porta in essere situazioni del genere vi è un'incapacità di esprimere francamente i propri desideri; che sia perché non se ne è consapevoli, perché ce ne si vergogna o, più di frequente, perché farlo esporrebbe alla possibilità di un rifiuto.
E se le donne, si sa, hanno una pessima capacità di gestire il rifiuto, gli uomini, a oggi cresciuti come donne difettose, le rivaleggiano nei loro peggiori aspetti. Dunque entrambi, piuttosto che correrne il rischio, preferiscono farsi castelli in aria sperando che il proprio partner, o in generale la persona dall'altra parte del contratto, indovini magicamente ciò che vogliono e lo realizzi.
Salvo poi incazzarsi e fargliene una colpa quando non succede.
Caso in questione: lui avrebbe voluto l'esclusiva fin da subito, ma anziché chiederla apertamente ha preferito convincersi che lei glie l'avrebbe data di sua spontanea iniziativa nonostante espliciti accordi contrari. E adesso il culo gli brucia così tanto dopo esser cascato dal pero da pensare di mollarla.
Sulla sensatezza o meno di volere una cosa del genere torno fra un momento. Il punto è che agire a posteriori in conseguenza a uno sgarro che in realtà sgarro non è stato, perché lei non ha fatto nulla che non le fosse permesso fare, vorrebbe dire ammettere la propria incoerenza e accettare di essere il cattivo nella storia. E lui non ha il necessario frame per reggere un'accusa del genere.
Non le dirà mai “guarda, davo per scontato di essere l'unico scopamico; mi sono sbagliato, quindi la chiudo qui”. E se si azzarderà a dirglielo, vi assicuro, verrà massacrato dalla reazione di lei, finendo per farsi mollare anziché mollarla o, peggio ancora, rimanerci assieme dopo aver compromesso irrimediabilmente la propria credibilità e il proprio appeal.
Da cosa lo intendo, che non ha frame? Dal fatto che neppure sa ciò che vuole. A tutti gli effetti, sta chiedendo su Internet se sia giusto mollare la sua fidanzata!
Il suo dubbio non concerne la praticità della decisione: sa benissimo che dal punto di vista pratico non gli conviene. Lo dice espressamente che ci sta bene assieme. È un dubbio di carattere morale, a cui nessuno all'infuori di lui dovrebbe esser chiamato a rispondere. Rimettersi al giudizio di valore altrui per stabilire quali debbano essere i propri paletti, oltre che indice di una mancanza di direzione che a quasi trent'anni lascia parecchio a cui pensare, è la ricetta per essere portati a sabotarsi con le proprie mani. Soprattutto come uomini.
Chiedete al prete cosa dovete fare e vi dirà ciò che è giusto per Dio, non necessariamente ciò che è giusto per voi. Chiedete a un uomo qualsiasi, in un mondo in cui la tutela della donna è considerata valore assoluto, e vi dirà di darvi fuoco per tenerla al caldo. Se non per genuina convinzione, quantomeno per non sentirsi solo nelle proprie scelte di vita fallimentari. È la cosiddetta “mentalità del granchio”, di cui ha parlato esaustivamente il Galantuomo Dissacrante.
Da parte mia, nell'articolo su come difendervi dalle accuse di essere stronzi, ho illustrato che questa disparità di considerazione fra i sessi a favore della donna non è frutto di una manipolazione femminista, bensì parte del nostro naturale impulso di conservazione della specie. Loro si sono evolute per proteggersi e noi ci siamo evoluti per proteggerle. Va da sé che gli unici spazi in cui possiamo discutere in modo schietto e impertinente del nostro interesse sono considerati misogini e rancorosi dal largo pubblico.
E questa considerazione, tocca ammetterlo, spesso purtroppo non è lontana dalla realtà. L'utente medio dei gruppi Red Pill si crogiola così tanto nella rabbia da dimenticarsi la ricerca di soluzioni sensibili e intelligenti in favore di slogan tribali e fantasie di vendetta. Difficile sia in grado di dare un consiglio per una situazione del genere che vada oltre il “falle la stessa cosa” o “mollala dopo averne trovata un'altra”, figuriamoci stimolare riflessioni utili su cosa ha portato il soggetto a finirci o sui motivi per cui la percepisce come un problema.
Allerta spoiler: sono i motivi sbagliati.
Ribadisco, lei non ha fatto nulla che non le fosse permesso fare dagli accordi che avevano. L'incazzatura di lui in realtà è rivolta a sé stesso, perché non ha sfruttato la situazione a sua volta. Non si è guardato attorno o non ha trovato un'altra che ci stesse e quindi, facendo di necessità virtù, si è messo in testa che dando a lei l'esclusiva come scopamica avrebbe ricevuto l'esclusiva come scopamico. Se per primo avesse agito in modo più pragmatico, la cosa non avrebbe alcuna importanza adesso.
E se a questo aggiungiamo che ci sta bene assieme, come appunto tiene a specificare, e non ha nulla da recriminarle all'infuori dell'avergli smontato i castelli che aveva in aria, comprenderete perché quando dice “mi fa incazzare sapere che andava a letto con un altro mentre veniva a letto con me e anche se tecnicamente non eravamo esclusivi mi chiedo se dovrei mollarla. E nel caso, se dirle che so quel che ha fatto”, alle mie orecchie suoni molto come “mi fa incazzare sapere che sono un coglione e mi chiedo se dovrei mollarla. E nel caso, se dirle che sono un coglione”.
Sia chiaro, non è mio intento sindacare l'etica della sua decisione; solo rendere chiaro che, per come si configura, non gli verrà assolutamente nulla di buono dal cercare di giustificarla a lei. E giacché questi articoli li scrivo perché possano tornare utili a voi che li leggete, esplorerò un ulteriore scenario: facciamo finta che possa tornare indietro nel tempo e chiederle fedeltà fin da subito. Sarebbe stato certamente più coerentemente coi propri desideri, ma… sarebbe stato pragmatico?
La risposta, nel mercato sessuale odierno, è un chiaro e deciso NO. Se eravate qui quando spiegavo perché dovreste provarci con più donne, saprete che trovo folle già anche solo il fatto che abbiano ufficializzato l'esclusiva dopo un mese.
In un mese, cosa può aver fatto di concreto questa donna per meritare che un uomo decida di chiudersi tutte le altre opzioni per stare con lei? Magari sono un match perfetto, ma lui questo come può saperlo? Se tanto, ha dimostrato che pure dopo sei mesi assieme ancora non la conosceva davvero, come è normale che sia. Dunque, su che base sta facendo un investimento di tale portata? Non so voi, ma per me personalmente che con una ragazza ci sia una buona chimica e che mi tratti bene sono requisiti minimi per frequentarla, non certo qualcosa che basta a farmi dire “potrebbe essere quella giusta per la mia vita”.
Tanti, troppi uomini non hanno la minima idea del costo di opportunità a cui vanno incontro scegliendo prematuramente di vincolarsi. La mancanza di voglia di sbattersi per coltivare più opzioni li porta a trattare il fidanzamento come qualcosa che avviene in automatico, passato un tot di tempo con la prima che glie la dà.
Assuefatti dall'avere finalmente l'uccello bagnato, si riempiono la testa di stronzate che non vogliono dire nulla come “è una ragazza seria” e non la mettono mai realmente alla prova laddove conta. Non esigono nulla da lei se non che a parole li faccia sentir validati delle proprie convinzioni e, nel mentre, travisano il fatto che si fermi a dormire dopo il sesso, prepari la colazione ogni tanto e si accoccoli guardando un film assieme per qualcosa di più che… semplicemente quello.
Poi ci rimangono scoprendo che nel frattempo stava facendo le stesse identiche cose con qualcun altro: qualcun altro che magari se l'è goduta senza prendersi alcun impegno. E questo quando gli va relativamente bene. Quando gli va male, sono gli uomini che a quarant'anni raccontano come all'inizio fosse tutto perfetto, “poi è venuta a casa mia perché era più comodo così; poi ci siamo sposati ed è rimasta incinta; poi da quando è nato il bambino ha smesso di darmela”, senza avere la più pallida idea di cos’abbiano fatto per scavarsi la fossa da soli.
La verità, ragazzi, è che non c'è nulla di onorevole ad andare con amo e lenza dove tutti vanno con la rete; e pensare che così facendo tirerete su del pesce migliore vi predisporrà solo a rimanere fregati. Come ho spiegato nell'articolo citato poco sopra, l'idea che nel momento stesso in cui si inizia a frequentare una persona si debbano metter da parte tutte le altre va tutta a vantaggio della donna, che a differenza dell'uomo non ha alcun bisogno di coltivare attivamente le proprie opzioni per trovarle esattamente lì dove le ha lasciate anche a distanza di mesi.
Pensate forse che, se il protagonista di questa storia decidesse di mollare la fidanzata adesso, lei non potrebbe immediatamente richiamare il tipo che ha accantonato per lui?
E pensate forse che, se anche non ci fosse andata a letto prima, ciò avrebbe fatto alcuna differenza?
E a questo punto, non sarebbe stato più pragmatico se, anziché cercare di tenersela stretta prematuramente al solo scopo di nutrire un’illusione di cui ha bisogno per ritenere una ragazza “seria”, si fosse guardato un po' più intorno anche lui, in modo da poter decidere che farci sulla base di un reale confronto con altre donne e di come si fosse trovato con loro?
C'è chi per limitare il tanto vituperato “potere sessuale” femminile auspicherebbe un ritorno agli anni '50. Io continuerò a sostenere che la cosa migliore per gli uomini che vogliono competere al giorno d'oggi sia lavorare su di sé per costruirsene uno proprio e smettere una volta per tutte di cederlo alla prima che passa, ragionando ancora secondo paradigmi fuori dal tempo.
Quando ormai anche i voti matrimoniali possono essere infranti e dissolti nella più assoluta impunità, non c'è nulla di più sciocco che ragionare in termini di “coppia” con qualcuno che si conosce appena, e pensare che ci debba “fedeltà” in una qualsiasi forma.