Migliorare se stessi: un approccio pragmatico al celibato involontario
Non sarà facile, non sarà giusto, non sarà neanche sicuro. Ma quali altre realistiche soluzioni ci sono?
Me ne sento dire di ogni, nei commenti sulla mia pagina Facebook, quando sprono gli uomini a mettersi in forma, sistemare le proprie logistiche, svegliarsi dal punto di vista sociale e, in generale, cambiare col proposito di rendersi più attraenti per sanare una vita relazionale insoddisfacente.
Fra i celibi involontari che contestano questo mio approccio, quando in modo pacato e quando coprendomi di insulti, c'è chi all'utilità di un automiglioramento mirato proprio non ci crede e c'è chi invece non ritiene giusto, per principio, che gli uomini debbano fare così tanto lavoro per essere considerati sessualmente desiderabili, mentre le donne hanno una scelta pressocché infinita di vibratori umani pronti all'uso alla portata di uno swipe a destra sul telefono.
I primi somigliano un po' a quegli obesi che, senza mai aver provato a mangiare come si deve e alzarsi dalla sedia, ritengono la propria condizione conseguenza inevitabile della genetica; quelli che, vedendo un fisico atletico, pensano “fortunato lui” o “chissà cosa prende” prima di “chissà come si allena”.
La loro filosofia nei confronti delle relazioni sessuali è assimilabile all'idea che lavorare per guadagnare qualcosa sia inutile, dal momento che c'è chi nasce milionario. E pur avendo non poca ragione nel dire che le vette del successo sono alla portata di pochi e che, non importa quanto ci si impegni, la possibilità di raggiungerle dipende in larga parte da fattori al di fuori del controllo individuale, mancano di cogliere quanto, con le donne perlomeno, ci sia da godere anche a livelli di successo intermedi, pure modesti, a cui quasi tutti possono arrivare agendo sulle leve che hanno a disposizione.
I secondi somigliano, manco a dirlo, alle femministe. Davvero, c'è un che di intersezionale nel modo in cui vogliono a tutti i costi vedersi in una gerarchia di oppressione. Proprio come le loro acerrime nemiche, questi uomini preferiscono aver ragione e star di merda piuttosto che cambiare i propri modelli mentali e far qualcosa che li porterebbe a una vita migliore.
La loro filosofia nei confronti delle relazioni sessuali è assimilabile all'idea che lavorare per guadagnare qualcosa sia ingiusto, dal momento che c'è chi nasce milionario. E pur avendo, anche loro, non poca ragione nel notare certe disparità, vi attribuiscono un peso del tutto arbitrario, spesso dimenticando selettivamente vari fattori di contorno. Ad esempio che la facilità con cui le donne possono trovare uomini disposti a venirgli dentro è speculare allo sproporzionato rischio biologico che il sesso comporta per loro rispetto a essi, e che tutta 'sta scelta non fa che renderle ugualmente infelici nel lungo termine quando quasi nessuno degli uomini fra cui possono scegliere le attrae1 e i pochi che le attraggono, dopo essergli venuti dentro, spariscono.
Ce n'è tanti di uomini soli che han rinunciato a cambiare la propria condizione, e qui ne ho citate due macro-categorie per cantarne un po' a tutti. Ma se ne fate parte, non pensiate la cosa mi venga da una mancanza di comprensione o di empatia nei vostri confronti. Al contrario, è proprio perché dalla stessa condizione ci sono passato a mia volta che sono così paternalistico sugli atteggiamenti che alimentano il circolo vizioso e quelli che danno almeno una speranza di uscirne. La mia fortuna è stata che all'epoca i gruppi Incel non fossero ancora così prominenti sul web e, non avendo un luogo pieno di miei simili con cui rimuginare su una visione delle dinamiche uomo-donna che non mi avrebbe portato da nessuna parte, altro non mi è restato che uscire di casa e mettermi in gioco.
Ci tengo a ripeterlo: una visione delle dinamiche uomo-donna che non mi avrebbe portato da nessuna parte. Perché è quello il punto. Non che sia sbagliata a livello deontologico o fattuale. C'è molto di vero alla base di ciò di cui si lamentano gli uomini nei gruppi Incel e non ho alcuna esitazione a dirlo.
Ma ora che l'ho detto, amici, cosa avete intenzione di fare a riguardo?
Aspetterete a vita che le condizioni sociali cambino in vostro favore? Buona fortuna! Gli MRA esistono fin dagli anni '70 e in tutto questo tempo non hanno ottenuto una singola vittoria degna di nota. E questo perché il loro principale avversario politico non sono le femministe, ma le leggi di natura. Ahimé, gli uomini non riceveranno mai la stessa empatia che ricevono le donne, e continuare a piagnucolare della cosa aiuterà a risolverla come accarezzare un toro imbizzarrito ripetendogli con insistenza di essere vegetariani aiuterebbe a non farsi tirare cornate. Il totale fallimento politico del movimento per i diritti maschili, a fronte delle pur giuste battaglie legali che combatte vorrebbe combattere2, è dovuto all'incapacità dei suoi esponenti di comprendere i rapporti fra i sessi dal punto vista biologico e psicologico; o potrei anche semplicemente dire “viscerale”.
Basti vedere in che consistono alcuni dei cambiamenti sociali a cui auspicano. Sì, in linea di principio vorrei anch'io che gli uomini potessero scegliere di fare i casalinghi senza alcuno stigma. Ma ci sarà sempre uno stigma su ciò che non è attraente, anche senza che vi sia annesso un giudizio morale, e l'idea che le donne potranno mai trovare i casalinghi minimamente attraenti è assurda come quella che i pitoni possano provare affetto3.
Un uomo medio al giorno d'oggi già fatica a essere la figura dominante di riferimento in una coppia pur portando il pane a casa; non oso pensare a come si renderebbe facendosi mantenere. Gli MRA diranno che è viziato il concetto che l'uomo debba essere la figura dominante di riferimento in una coppia e io rimarco che se afferrassero qualcosa di come le donne funzionano non ne vedremmo così tanti costretti a pagare un mantenimento all'ex moglie.
Sì, sono uno stronzo, ma ho ragione.
La stessa propensione alla fantasia utopistica è un diffuso meccanismo di coping nei gruppi online di celibi involontari. Quando un paio d'anni fa, ospite di Alessandro e Massimo, i miei due amici sul cui canale YouTube ho fatto diverse dirette, ho invitato per un dibattito fra scuole di pensiero Davide Stasi, creatore de La Fionda, prima conosciuta come “Stalker Sarai Tu”, e Claudio, amministratore del Forum degli Incel, pressando quest'ultimo affinché mi illustrasse lo scopo dello spazio che aveva creato e i cambiamenti concreti a cui auspicava nel proprio manifesto non ho ottenuto che sparate vaghe e infalsificabili – “l'obiettivo è creare una massa critica di consapevolezza” e “ho salvato migliaia di uomini facendogli riprendere in mano la propria vita” – seguite dall'aperta ammissione che per realizzare gli effettivi progetti che aveva in testa la società avrebbe dovuto essere completamente diversa.
Considerati gli scrupoli che non si è fatto ad attaccare pesantemente me, ma soprattutto Alessandro e Massimo, per il nostro approccio molto più diretto al problema, prima affermando che non risolvessimo nulla, poi che non risolvessimo tutto4 e infine che promuovessimo la narrazione dominante secondo cui è l'uomo a essere in difetto e dover imparare a porsi con le donne, rimpiango di essere stato fin troppo indulgente con lui, limitandomi a dire che adattarsi alla situazione nel breve termine non significa rinunciare a cambiarla nel lungo termine. Col senno di poi, trovo opere come la sua inutili a entrambi gli scopi, oltre che dannose per l'incentivo perverso che creano a restare nella propria condizione di miseria facendone un marchio tribale. Le discussioni più “propositive” che si possan trovare nei forum degli Incel altro non sono che seghe mentali, frutto dei sofisticati deliri di individui sì intelligenti, ma troppo disconnessi dai sistemi che vorrebbero cambiare per capirli minimamente.
Non va meglio nel frangente MGTOW, in buona parte composto da uomini che, più che andare per la propria strada, ci sono stati mandati. Ne ho sentiti tanti sostenere che ignorare le donne e smettere di averci a che fare sia l'unico modo per cambiare le cose. Ma cambiarle in che direzione, esattamente? Nessuna donna, al giorno d'oggi, ha più bisogno di accasarsi un uomo da cui non è attratta per campare. Ciò che fanno costoro levandosi dai coglioni è lasciare la strada ancor più spianata a chi ci sa davvero fare per crearsi degli harem. Dover condividere gli uccelli migliori non è poi la cosa peggiore del mondo, in cambio di non dover più avere a che fare con quelli di seconda scelta.
Insomma, comunque la si metta, quando uomini che conoscono le donne solo in termini di concetti astratti cercano di fare gli ingegneri sociali, lo spettacolo è sempre pietoso. Lo dissi già una volta, ma non mi stancherò di ripeterlo: se non valete neppure quel minimo affinché UNA donna vi voglia nella sua vita e sia disposta a porre attenzione a come si comporta per evitare di farvi andar via, non siete nella posizione di fare opere di raddrizzamento di massa.
Piantatela, dunque, di consumarvi in seghe mentali di gruppo fantasticando su come cambiereste equilibri sociali di cui non comprendete minimamente le implicazioni e focalizzatevi sull'unica cosa che avete un reale potere di cambiare: voi stessi.
Fatelo perché, anche se non è colpa vostra non essere attraenti, è vostra responsabilità occuparvene. Non nel senso morale del termine, bensì nel senso squisitamente pratico che nessuno cambierà il mondo per voi, perché nessuno all'infuori di voi ha a cuore il vostro interesse. Forse, dunque, è ora che diate all'unico uomo che vi pulisce il culo il rispetto che merita.
Fatelo perché, nei dovuti modi e con la dovuta perseveranza, vi darà almeno qualche risultato, non importa cosa vi dicano nei gruppi online che frequentate. Solo gente che non esce mai da camera sua, d'altronde, può pensare che per avere un po' di figa sia necessario essere alti un metro e ottantacinque, avere gli addominali scolpiti, un'auto di lusso e migliaia di followers sui social.
Non siete deformi. Siete brutti, che non è un handicap della stessa portata. Correggetelo a partire da una buona igiene e da un taglio di barba e capelli che non vi faccia sembrare passati sotto la mano creativa di vostra nipote di quattro anni dopo un soggiorno prolungato nei boschi: non diventerete dei modelli, ma sarete quantomeno presentabili in pubblico. Cercate poi di istituire un circolo virtuoso di sonno regolare, dieta pulita e attività fisica. Anziché pensare alla chirurgia facciale, imparate a respirare col naso, masticare il cibo che mangiate e tenere la lingua al posto giusto quando è a riposo: non vi verrà una mascella perfettamente cesellata, ma avrete un'espressione meno rincoglionita. Infine, smettete di rifuggire la fatica e andate in palestra a sollevare il vostro testosterone sollevando un po' di ghisa, applicandovi sull'alimentazione in modo da averne dei risultati sul fisico oltre che sulla salute: non diventerete dei bodybuilders, ma diosanto, starete meglio di come state adesso.
Non siete poveri. Ok, sì, siete poveri. Ma non siete necessariamente destituiti per questo. A ventun anni, come ho avuto occasione di raccontare, campavo con 600-900 € al mese, dormivo su un materasso buttato per terra e in qualche modo scopavo lo stesso. Certo più di quanto non avrei scopato restando dai miei genitori; opzione, questa, che non avrei comunque potuto contemplare, essendo stato buttato fuori di casa prima da mia madre e poi da mio padre. E se è vero che adesso, che di anni sto per farne trentaquattro, la stessa situazione sarebbe un handicap decisamente maggiore, ciò è perché ci si aspetta, anche giustamente, che un uomo di trentaquattro anni abbia sfruttato il tempo avuto a propria disposizione per costruirsi delle opportunità. E un letto. Se ancora non lo avete fatto, è ora che cominciate. Non avete alcuna qualifica per un lavoro? Studiate qualcosa che vi renderà qualificati. Non ci sono opportunità dove vivete? Cercate altrove. Avete paura di fallire? Ci sta, ma restando dove siete ne avete la garanzia e questo di paura dovrebbe farvene molta di più. Non sapete da dove partire? Espandete il vostro network sociale, vi arriveranno nuovi input. E qui giungiamo al punto più fondamentale.
Non siete psicologicamente mutilati. Piantatela di autodiagnosticarvi stress post-traumatici o disturbi della personalità. Ciò che avete in larghissima parte è un'enorme imbranataggine sociale dovuta al fatto che non siete mai stati socializzati a dovere. Vi mancano dei funzionali modelli maschili di riferimento e vi manca il cosiddetto “game”. Ed è questo, molto più che il vostro aspetto, a limitarvi con le donne. Se non ci credete, è perché siete appunto troppo connessi sui social e troppo disconnessi dal mondo reale per capire di cosa sto parlando. Avere “game” significa avere le capacità necessarie per leggere le situazioni sociali e porvi in modo che girino a vostro favore. Approcciare per strada una completa sconosciuta e riuscire a piacerle in pochi minuti? È certo un'abilità interessante da sviluppare. Ma ciò da cui la stragrande maggioranza di voi dovrebbe partire è imparare a stare con altre persone senza farsi mettere i piedi in testa o, al contrario, senza essere una pigna secca nel culo.
Un addome scolpito, un sacco di soldi, fama e capacità di fare battute brillanti… non servono a niente, messe addosso a un mollusco in cerca di validazione, incapace di tener testa a una donna appena questa alza un minimo la voce o, viceversa, a un disagiato in cerca di riscatto, incapace di interagirvi senza fare sermoni pastorali sull'ipergamia e la decadenza della civiltà a seguito della liberazione sessuale.
Imparare a essere attraenti è solo metà della battaglia: l'altra metà è imparare a non essere non attraenti.
Sono minuzie che si acquisiscono con l'esperienza, e che mi piaccia spiegarle, se mi conoscete, già lo sapete. Ci riempirò sia questa rubrica che il canale YouTube di analisi di casi specifici, ma potete già spulciarne diverse cercando gli hashtag #Ask2diPicche e #InsidieDiCoppia sulla mia pagina Facebook. L'utilità delle lezioni che ne tiro fuori, tuttavia, come di quelle che tiro fuori negli articoli e nei video più generalisti su come gestire le discussioni nella coppia, come comportarsi in un contesto di scopamicizia, eccetera, è limitata agli uomini che almeno in quelle situazioni ci arrivano. Ve ne fate poco o nulla se vi mancano le basi del vivere in mezzo agli altri. E quelle non c'è altro modo per impararle che costringervi a prendere familiarità, poco a poco, con le situazioni sociali che vi mettono a disagio.
Il feedback continuo col vostro obiettivo è l'unico mezzo per capire se vi ci state concretamente avvicinando o no. Ma su come evitare che anche l'automiglioramento diventi una sega mentale entrerò meglio nello specifico una prossima volta.
Una cosa che gli Incel davvero faticano ad afferrare è il livello di disgusto che una donna prova all'idea di far sesso con un uomo che non le piace. Il che li porta alla concezione assurda che se la passi psicologicamente meglio di un uomo che al sesso non riesce ad arrivarci affatto.
Il motivo per cui ho cambiato “combatte” in “vorrebbe combattere” è che non mi è affatto evidente se gli MRA combattano per davvero. Non li ho mai visti mobilitare le piazze per ottenere dei congedi di paternità degni di esser chiamati tali, per dirne una.
E a 'sto giro non ho proprio voglia di dilungarmi a spiegare le ragioni evoluzionistiche di qualcosa che chiunque con le donne abbia un minimo di reale esperienza capisce a livello istintivo.
Accusa a cui ho risposto e risponderò sempre: “l'idraulico serve per ripararti il lavandino, non per risolverti ogni problema esistenziale”.
Correzione: non proposta ma Proprio!😅😅
Sono d’accordo praticamente con tutto (e questo potrebbe anche essere un male😅😅)!
Almeno stavolta!
Mi è capitato di litigare con un admin di una pagina sui diritti maschili, perché aveva scritto un decalogo e io avevo detto che su circa la metà dei punti non ero d’accordo😅
Proposta per il motivo che scrivi tu: continuando a darsi man forte sui social, ormai tanti generalizzano sulle donne nello stesso modo in cui le femministe generalizzano sugli uomini.
Il consiglio di lavorare su noi stessi è davvero allo stesso tempo banale e prezioso.
Aggiungerei però che è importante capire che il cambiamento non avviene da un giorno con l’altro, che costa sacrificio, tempo, impegno, costanza e pazienza.
Tutte cose che al giorno d’oggi non vanno più di moda, sempre per colpa dei social del tutto e subito.
Per quello bisognerebbe disconnettersi un po’ !