La premessa
Recentemente mi è caduto l'occhio su un meme che passava un convinto ed esplicito messaggio: gli uomini di trenta e passa anni che cercano le attenzioni di ragazze appena maggiorenni sono viscidi e disgustosi.
I commenti erano un esilarante bagno di sangue fra uomini che affermavano fosse stato palesemente scritto da qualche trentenne frustrata e trentenni frustrate che ribattevano questi stessero esprimendo pubblicamente il desiderio di essere inseriti in un registro. Dal canto mio, subito ho pensato ad almeno una persona che non mi ha trovato viscido e disgustoso: la mia fidanzata, che ho iniziato a frequentare quando avevamo rispettivamente trent'anni io e diciannove lei.
Ho pensato anche a tante altre, a dire il vero, ma non era proprio il caso di taggarle tutte.
Nell'uscire con donne di ogni età, non ho mai nascosto la mia netta preferenza per le più giovani; una preferenza ampiamente diffusa fra gli uomini, che raramente cambia con l'avanzare dell'età di questi, e trova radice biologica nell'inevitabile correlazione fra il sex appeal femminile e la fertilità. Ma non scrivo questo articolo per aiutarvi a giustificarla, amici, bensì ad attualizzarla.
Ho tre consigli per voi e il primo riguarda, appunto, voi; il secondo le ragazze con cui decidete di avere a che fare; il terzo la gestione di un'eventuale relazione.
I requisiti fondamentali
Dovrebbe andar da sé, ma se desiderate una compagnia dieci o anche quindici anni più giovane di voi non potete permettervi di essere dei trentenni medi. A creare un riflesso di disgusto nell'immaginario comune non è tanto la cruda differenza anagrafica, quanto l'idea di un uomo con la piazza in testa e la pancetta, completamente inetto dal punto di vista sociale e relazionale, che cerca di “adescare” donne più ingenue di lui. Un'idea fallace per diverse ragioni, ma che mi costringe a farvi un'importante premessa onde evitarvi umiliazioni inutili: se faticate a ricevere attenzioni dalle vostre coetanee alla ricerca disperata di un marito, lasciate perdere le ventenni.
Vedete, quando si dice che le donne più mature sono più “difficili”, non è perché pretendono degli uomini più attraenti. Fanno un gioco più cauto dal momento in cui entrano nell'ottica di sistemarsi, dunque mettono più barriere davanti al sesso, hanno più pretese dal punto di vista materiale… insomma, sono più rompicoglioni in determinate circostanze. Ma al contempo passano sopra a un sacco di mancanze sotto il profilo seduttivo che le ragazze più giovani, avendo molta più scelta, mettono al primo posto. E questo, per inciso, è il motivo per cui spesso finiscono per sposare uomini di cui l'unica cosa che trovano davvero desiderabile è la prospettiva di stabilità che offrono.
A una ventenne, viceversa, tendenzialmente fregherà ben poco che abbiate un buon lavoro, una casa e tutte quelle cose che vi rendono un “buon partito”, se non accompagnate dalla giusta fisicità e da un ottimo game. Curatevi quindi del vostro aspetto e tenetevi in forma. Un look da artista maledetto con problemi di droga e scommesse vi darà forse qualche chance in più rispetto a un look da impiegato delle poste con il pre-diabete, almeno con alcune, ma in ambo i casi mi auguro per voi che siate degli ottimi seduttori verbali. Sappiate essere giocosi senza essere infantili e mostrate la vostra maturità laddove serve. Non fate finta di avere vent'anni anche voi, ma non rendete il divario anagrafico inutilmente pesante. Datele tutti i consigli e i pareri “da adulto” che vi chiede quando ve li chiede, ma non ponetevi come il surrogato di una figura paterna, datemi retta.
Frequentarvi non deve togliere divertimento e spensieratezza a una ragazza, ma darle dei benefit aggiuntivi rispetto all'uscire con un suo coetaneo. E questi benefit non devono essere esposti su un cartellone pubblicitario, men che meno imposti, bensì serviti liberamente assieme al resto come parte del tutto normale del rapporto con una persona della vostra età ed esperienza.
Se quanto ho appena detto vi ha fatto scattare qualche lampadina, siete sulla giusta strada. Se vi ha lasciato spaesati e vi state chiedendo “ok, ma quindi…?”, non andate oltre. È segno che non avete sufficiente destrezza col gioco per cimentarvi nell'impresa. Siete ancora delle cinture bianche, e non c'è niente di male, ma non caverete granché da questo articolo. Vi consiglio di fare un passo indietro e focalizzarvi sul conoscere più donne possibile finché non avrete naturalizzato l'averci a che fare e certe cose acquisiranno un senso intuitivo, pur magari non avendole ancora pensate.
Il rischio nel saltare questa tappa è dare quell'idea di inettitudine sociale che ho menzionato prima, con tutte le conseguenze del caso. Purtroppo non se ne scappa: per avere consistente successo con delle ragazze al picco del proprio potere di mercato dovete non solo essere al picco del vostro, ma aver passato sufficiente tempo sul campo da non dover più pensare troppo a ogni singola mossa. Se dico “schiva il pugno!” e mi rispondete “come?”, è il caso che torniate agli esercizi di sparring, a meno che non vogliate prenderle di santa ragione.
Come selezionare efficacemente
Quando avrete i requisiti, noterete di avere a che fare con tre macro-categorie: quelle che schifano a prescindere l'idea di frequentare uomini molto più vecchi di loro, quelle leggermente titubanti e quelle che li puntano perché trovano i propri coetanei dei rincoglioniti senza speranza.
Anche questo dovrebbe andar da sé, ma il vostro lavoro non è battibeccare con le prime. Se ritengono che siate viscidi e disgustosi, non le convincerete mai del contrario. Qualsiasi argomentazione evoluzionistica sull'assoluta normalità dei vostri gusti gli farà lo stesso effetto che dirgli “non sono pazzo, me lo ha confermato lo psichiatra”. Come porvi davanti ad accuse simili nei vostri confronti d'altronde ve l'ho già spiegato in un altro articolo, quindi non mi ripeterò.
“Dai, Andrea, che schifo! Potrebbe essere tua figlia!” “E può chiamarmi papi se vuole!”
Forse controintuitivamente, però, vi suggerisco anche di non dare eccessiva attenzione alle seconde. Il tempo passato a ingraziarvi tipe poco convinte di voi, per quanto non necessariamente buttato, nella mia esperienza è molto meglio investito filtrando spudoratamente per chi non necessita di convincimento, dunque le terze. Intendiamoci, se avessi un euro per ognuna di quelle che mi hanno detto che di solito non vanno con i palestrati potrei pagarci una cena, ma faccio molta meno fatica e vivo un'esperienza molto più entusiasta con quelle che fin da subito, senza remore, mi mangiano con gli occhi. Vale lo stesso principio. Soprattutto in un contesto sociale come quello odierno, in cui anche la minima insistenza si presta alle peggiori interpretazioni, non vi pentirete di autolimitare la vostra scelta a dove non serve insistiate. Ne avrete comunque in abbondanza.
I rischi di una relazione
Ora mettiamo che siate riusciti ad attrarla, una dolce pulzella che trova oltremodo fascinoso il vostro portamento giusto un tocco desueto… come fate a tenervela? Beh, qui è dove molti che riescono a riscuotere un iniziale successo presentandosi bene si fregano con le proprie mani: ci escono qualche volta, poi appena la sentono vagamente sfuggevole – che può essere fin da subito o dopo un primo periodo di ossessione esagerata – per riflesso cercano di stringere la presa… ed è proprio così che la perdono.
Ragazzi, la smania di assicurare il colpaccio con cui sistemarvi vi frega. Come vi ho detto tempo addietro, ogni relazione dovrebbe iniziare con un periodo di frequentazione disimpegnata e non esclusiva. Questo serve a entrambi per evitare di prendere decisioni importanti a lungo termine mentre si è inebriati dai fumi della luna di miele e a voi in particolare per mettere i migliori presupposti di un rapporto a vostro favore. L'impegno è la vostra moneta di scambio tanto quanto il sesso è quella di lei, e darla via facilmente è il modo migliore per farle perdere valore. Normalmente consiglio di far passare almeno un anno prima di cominciare a considerare e a trattare una donna come una presenza fissa nella vostra vita, posto che ne abbia i requisiti e non ci arrivi per inerzia solo perché “vi fa star bene”; ma se ha meno di venticinque anni, è il caso che questo tempo di prova sia considerevolmente più lungo.
Si parla tanto di ipergamia negli spazi Red Pill, ma raramente si dà giustizia alla sottigliezza con cui si manifesta in certi specifici contesti. L'ipergamia è basata sul dubbio: mentre sta con voi, una donna si domanderà inconsciamente se siete il meglio che la aspetta. No, non soffrirà perché non può avere Keanu Reeves o Leonardo DiCaprio, anche se capita di sentire degli idioti che non scopano affermare seriamente cose del genere. Ma vi paragonerà ad altri uomini che ha avuto o che pensa di poter avere, ed è qui la grossa differenza fra una trentenne e una ventenne: mentre la prima le sue migliori giocate se le è fatte e ha l'esperienza necessaria per capire che in linea di massima più va avanti e più lascerà sul banco – che poi lo accetti o meno è un altro discorso – la seconda è appena entrata al casinò.
E difficilmente sarà dell'idea di uscirne dopo una sola puntata, dovesse anche beccare subito il numero fortunato e vincere una bella cifra.
L'analogia rende bene quanto il desiderio umano diventi complesso da gestire di fronte alla possibilità di scelta. Una ventenne che trova il match perfetto, al giorno d'oggi, rischia paradossalmente di entrare in conflitto con se stessa: da un lato vorrà portare subito la vincita a casa e cominciare a fare degli investimenti; dall'altro, vedendo tutte le altre che continuano a giocare, sentirà di starsi perdendo qualcosa. Il modo in cui le più risolvono questo conflitto è con la cosiddetta monogamia seriale: si fissano su un uomo per un periodo, dimenticando tutto il resto… poi lo mollano e si fissano su un altro, poi su un altro ancora e così via, per anni a suon di “amo tre mesi di noi!!”, trascorsi i quali potranno comunque continuare a sentirsi delle tipe serie perché tecnicamente hanno sempre e solo scopato col proprio fidanzato.
Fa alzare gli occhi al cielo, lo so, ma vi assicuro che non è lo scenario peggiore. Pensate a quelle che col primo fidanzato ci restano e si rendono conto dopo un matrimonio e due figli che avrebbero voluto “altro”. Cosa di preciso, non lo sanno neppure loro, ma sono solite accennare a desideri vaghi e innocenti come “viaggiare” e “fare esperienze”, giacché “prendere qualche cazzo in più” suona male.
Conclusioni
Immagino lo avrete capito a 'sto punto, ma il mio consiglio su come tenervi una donna molto giovane è… non cercate di tenervela! Nel contesto socioculturale attuale, non ce ne sono i presupposti. Il che non significa non possa succedere, sia ben chiaro, ma non è uno scenario su cui vi conviene mettere particolare investimento. Non senza prima appunto aver passato un bel po' di tempo, possibilmente qualche anno, a frequentarvi in modo saltuario e disimpegnato, così da darle modo di capire davvero cosa vuole ed eventualmente maturare poco a poco un progetto di vita con voi. Partite in quarta e la vedrete scappare a gambe levate; seguitela mentre parte lei in quarta e avrete ottime probabilità di finire in uno dei due scenari che ho appena descritto.
Per chi di voi fosse curioso e non me lo avesse già sentito menzionare in altre occasioni, il modo in cui personalmente ho deciso di gestire le cose con la mia fidanzata, con la quale sto per festeggiare quattro anni assieme, è stato mantenendo la nostra relazione aperta, almeno finché non avrà finito l'università, iniziato a lavorare e deciso, se ancora sarà dell'idea, di venire a vivere in pianta stabile con me. Toglie un po' di magia romantica al fatto che sono stato il suo primo? Sì, forse. Ma entrambi possiamo dire con certezza che se resteremo insieme non sarà perché non ha avuto l'opportunità di… “viaggiare”.
Sia chiaro: non è detto che la mia soluzione debba essere la vostra, anzi, ci sono tante ragioni per cui sconsiglio vivamente una relazione aperta alla maggior parte degli uomini! Ma vi dà un'idea dello spirito con cui approcciarvi a un'eventuale storia con una donna molto più giovane di voi: godetevela finché dura e non mettetevi progetti di nessun tipo in testa prima che lei vi abbia ampiamente dato prova di ritenervi la sua migliore opzione a fronte delle alternative che le avete lasciato considerare. Il detto “non è mai tua, è soltanto il tuo turno” vale per tutte, ma a maggior ragione per quelle al massimo delle proprie possibilità, e contestualmente al minimo della propria maturità.
Se cercate qualcuna a cui mettere subito l'anello al dito, a vostro rischio e pericolo, cercate una vostra coetanea.
Andiamo,ma è normale che cerchiate ragazze + giovani di voi... che poi,onestamente,anche a noi,quando siamo ragazzine,piacciono quelli + grandi. In realtà,io consiglierei a qualsiasi ragazza sui 20 di frequentare ragazzi di minimo 27 anni,dal momento che abbiamo tempistiche ben diverse.
Ma se la definisci "mia fidanzata" lei ha già capito che tu te la vuoi tenere. Ergo la relazione è aperta perché sennò lei scappa, quindi è più aperta per lei che per te. Che significa che (1) lei sa già di averti in suo potere e quindi ti svaluta e (2) se tu vai con qualcun altra lei sa che è solo sesso, se lei va con un altro tu sai che potrebbe lasciarti.
Per essere coerente con quello che hai scritto non avresti dovuto avere una coppia aperta con lei, ma una semplice frequentazione non esclusiva, senza chiamarsi "fidanzati", cambia tutto.